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COME IL DENTISTA ARRIVA A DECIDERE COME INTERVENIRE SULLA MALATTIA PARODONTOLOGICA?

Vi presentiamo il diagramma chiamato “Albero Decisionale” che vi aiuterà a capire quali sono gli step che solitamente il vostro odontoiatra segue per arrivare ad una risoluzione del problema parodontale.



1) Si inizia con la diagnosi, utile per distinguere tre situazioni cliniche: stato di salute, gengiviti, parodontiti. Nel caso di salute parodontale si attua un programma di prevenzione primaria mirato alla conservazione dello stato di salute; nel caso di gengiviti si procede alla terapia causale (procedure per la rimozione di placca e tartaro dalle superfici dentali e per rendere liscie le superfici dentali); nel caso di parodontiti si sceglierà la terapia causale associata alla terapia meccanica non chirurgica.


2) Al termine di queste procedure si procederà alla rivalutazione del paziente per valutare il raggiungimento del processo terapeutico, dove si osserverà se c’è stata una riduzione della quantità della placca batterica (non sarà accettabile una quantità di placca batterica residua superiore al 30%), se c’è una riduzione del sanguinamento al sondaggio (non può essere accettato un sanguinamento residuo superiore al 30%), se c’è una riduzione della profondità di sondaggio che non dovrà essere superiore ai 4mm. Il mancato raggiungimento dei primi due obiettivi indica la necessità di ripetere, per intero o in parte, la fase terapeutica causale e/o meccanica non chirurgica.


3) L’opportunità di effettuare una terapia chirurgica può essere valutata considerando i seguenti fattori clinici: presenza di tasche con profondità di sondaggio uguale o maggiore di 5 mm, presenza di coinvolgimento delle forcazioni, necessità di ricostruire o rigenerare il supporto parodontale, necessità di modificare la posizione e/o il volume della gengiva, necessità di sostituire, mediante impianti, elementi dentali persi.


4) Il paziente che non necessita di una terapia chirurgica sarà inserito in un programma di terapia di supporto parodontale.


5) Al termine della terapia chirurgica si renderà necessaria una rivalutazione del paziente per accertare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e se raggiunti il paziente verrà inserito in un programma di supporto parodontale.


6) Il paziente in terapia di supporto parodontale dovrà essere periodicamente rivalutato per assicurarsi che i risultati rimangano stabili. Se dovessero comparire segni di recidiva si dovranno fare accertamenti diagnostici ed eventuale ulteriore terapia.

Nelle diverse fasi terapeutiche si può rendere necessario l’uso di farmaci a supporto o integrazione della terapia meccanica.


Da: “linee guida SIDP (società italiana di parodontologia e implantologia)”

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